“Siamo venuti a Parigi per un classico week-end romantico, un regalo tanto desiderato.
Poi ieri sera il caos, l’angoscia, la paura, l’essere stati così vicini e avere la fortuna di stare bene. La fortuna che molti non hanno avuto.
Ambulanze, polizia, militari, tutti in una corsa contro il tempo.
Tutti a servizio di questa città, ferita ancora una volta.
‘Parigi, la città dell’Amore’ dicevano, ma ieri sera di amore non c’era traccia.
Oggi siamo in lutto, ma domani è un altro giorno e ti rialzerai più forte di prima.”
Il 13 novembre 2015 mi trovavo a Parigi in viaggio di piacere con il mio compagno di allora e la nostra vacanza si è trasformata, in un attimo, in terrore.
Ci siamo trovati davanti a scene di disperazione assoluta, gente che scappava terrorizzata e allarmanti sirene ovunque. Una volta messi in salvo in albergo abbiamo realmente capito la situazione: Parigi era sotto attacco dei terroristi.
La Farnesina segnalava costantemente attentati in varie zone della città. A notte inoltrata si contavano sei i luoghi del terrore: lo Stade de France, il ristorante “Le Carillon” e “Le Petit Cambodge”, al “Cafè Bonne Biere” e “Casa Nostra”, il teatro Bataclan, la “Belle Equipe”, ed infine Boulevard Voltaire.
Il giorno successivo, presa la decisione di uscire, abbiamo documentato la reazione di questa città ferita e distrutta da una nottata di sangue che ha lasciato dietro di sè 137 morti.
La città era deserta, i pochi turisti rimasti erano in lutto e Parigi era assediata da militari e polizia in ogni angolo. Un’aria tetra si respirava in ogni luogo, tutti camminavano a testa bassa, lasciando trasparire il lutto portatosi dietro da quella notte di orrore.
Fuori dalla sala concerti Bataclan, dove solo poche ore era stata teatro di una carneficina, fiori e candele ricordavano le vittime, parenti e amici raccolti in abbracci e lacrime, uniti da un dolore nazionale che nessuno può dimenticare.
Oggi Parigi porta ancora i segni di quella notte sanguinaria, ma è riuscita a rialzarsi, a reagire alla paura e a continuare a vivere.
Non scorderò mai il dolore, l’angoscia, la paura provata in quei giorni.
Un sogno trasformato in un incubo. Il tempo ha saputo rimarginare questa ferita, ma la cicatrice rimarrà per sempre sulla città dell’amore: proprio per questo mi sento in dovere di non dimenticare.
A Parigi.