
“Sono l’incubo peggiore che abbiate avuto, sono il più spaventoso dei vostri incubi diventato realtà, conosco le vostre paure, vi ammazzerò ad uno ad uno” – IT
Da sempre l’uomo è affascinato, attratto e nel contempo spaventato dall’ignoto e da ciò che non può spiegarsi. Le paure, intrinseche in ognuno di noi, insieme ad una fervida immaginazione, giocano brutti scherzi e ci spingono a voler scoprire la verità anche se ci terrorizza.
Per tutti voi affascinati da questo mondo mistico, vogliamo proporvi, proprio oggi nella giornata di Halloween, 5 luoghi abbandonati in Lombardia che potrebbero incuriosirvi per le loro storie e nel contempo terrorizzarvi.
Avreste il coraggio di realizzare un book fotografico in uno di questi luoghi spaventosi?
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Ospedale psichiatrico Giuseppe Antonini – Ex manicomio Mombello – Limbiate (MB)
“…e sul ciglio della porta aspettavamo di vedere i matti: alla fine passavano, in fila per due, con le loro casacche grigie, passavano per andare in città. Noi non avevamo l’uomo nero per spaventare i bambini, avevamo i matti di Mombello”
Le parole di mia nonna mi risuonano ancora in testa: un luogo spaventoso e ricco di mistero era (o è) l’ex-ospedale psichiatrico di Mombello, chiuso definitivamente dopo la legge Basaglia nel 1978. Il “sanatorio“, che “ospitò” fino alla morte anche il figlio segreto del Duce, si snoda nel parco con le sue strutture, occupando un’area di circa 40 mila metri quadrati di degrado e desolazione.
Sono molte le leggende radicate in questo “colosso italiano dei manicomi“. Nei grigi corridoi inciampiamo in letti di ferro, sedie a rotelle, materassi, lavandini, schedari e lastre, tutte testimonianze del passato spaventoso di questo luogo. Si respira un’aria di dolore e sofferenza, come se le anime dei pazienti fossero ancora lì presenti a ricordarci la loro prigionia.
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Villa De Vecchi – Cortenova (LC)
via Pinterest Soprannominata “Casa Rossa” per la sua facciata o “Villa delle streghe“, questa costruzione residenziale risale alla metà dell’800, opera dell’architetto Alessandro Sidoli e commissionata dal Conte Felice De Vecchi.
Intorno a questa villa in stato di abbandono, ruotano numerose leggende oscure, ma a conti fatti non è mai successo nulla di estremamente terrificante in questo edificio abbandonato. Allora perchè incute così tanto timore? Pare che la controversa figura di Aleister Crowley, fondatore del moderno occultismo, abbia soggiornato qui per un breve periodo, svolgendo riti satanici. Durante uno di questi, presidiato da uno dei suoi adepti, si trasformò in tragedia. Due persone furono straziate, una terza scomparì per sempre, forse, si narra, posseduta dal demonio stesso.
Ma non è tutto.
In molti giurano di aver udito lamenti di donna avvicinandosi a Villa De Vecchi, ormai abbandonata da oltre cinquant’anni. Si vocifera sia l’amante del conte Felice De Vecchi, morta nella villa. Altro fenomeno assai inquietante è il suono di un pianoforte, una musica ottocentesca che risuona tutt’attorno alla casa. Non vi sono prove o collegamenti certi a nessuna di queste leggende, ma sono in tanti a pensare che quella villa abbandonata sia irrimediabilmente infestata.
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Greenland – Limbiate (MB)
via Pinterest “Oggi andiamo a Città Satellite!“
Quando le domeniche iniziavano con questa frase tutto mi sembrava più bello: le passeggiate intorno al laghetto, le giostre, lo zucchero filato e la pizza al Katanga. Io Greenland l’ho vissuta, per davvero. Quando ero piccola lì ogni cosa era magica e ricca di vita, e le giornate soleggiate passavano così in fretta da volerle rivivere.
Poi qualcosa è cambiato.
Ma andiamo per ordine. Greenland fu negli anni ’60 il frutto di un’idea innovativa nata dalla mente del Commendator Brollo (un imprenditore trevigiano trasferitosi proprio nei pressi di Limbiate), che decise di dedicare un’intera area di sua proprietà (375.000 metri quadrati) alla costruzione di un Luna Park urbano stabile.
L’idea di Brollo fu sicuramente pionieristica, anticipando l’apertura di qualche anno dopo del famosissimo Gardaland. Ma i due parchi purtroppo ebbero destini molto diversi. Mentre il progetto veneto riuscì a decollare senza intoppi, Greenland si trovò davanti a molteplici difficoltà da affrontare. Dopo il grande boom degli anni ’80 e ’90, nel quale ho potuto godermi a pieno la sfarzosità del parco, cominciò il declino.
Dovuto ad una concomitanza di circostanze logistiche e strutturali, il giorno di Pasquetta del 2002 i cancelli del parco chiusero definitivamente, destinando quel luogo al totale abbandono, in balia della natura.
Ad oggi il parco, letteralmente morto, è proprietà privata e l’unico modo per poterlo visitare è affidarsi all’associazione “I luoghi dell’abbandono” che annualmente organizza uscite guidate e approvate.
Mi rammarica vedere come un posto così bello sia diventato così lugubre e triste, un sogno infranto rimasto nel cuore di quei pochi come noi hanno saputo goderne della sua grandezza.
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Consonno – Olginate (LC)
“Quello che nessuno è riuscito a comprare e mai nessuno riuscirà a comprare è lo spirito di Consonno”
La storia dell’antico borgo di Consonno comincia nei ruggenti anni ’60, quando il “Grande Ufficiale Mario Bagno“, imprenditore del settore immobiliare, decise di acquistare in un colpo solo l’intero tenimento di Consonno.
L’intero borgo venne demolito per lasciare posto ad un’improbabile città dei divertimenti, una sorta di “Las Vegas della Brianza”. Bagno riunì nel suo progetto architetture provenienti da ogni parte del mondo e della storia, creando così un’ambiente quasi mistico e fuori da ogni concezione artistica. Gallerie di negozi in stile arabeggiante, sfingi e pagode cinesi, tutto attorno ad un minareto che si staglia nel bel mezzo del borgo, preceduto da enormi statue di armigeri medievali che sorreggono lo slogan del parco: “a Consonno il cielo è più azzurro”. Feste e serate erano all’ordine del giorno: tutto sembrava paradisiaco.
Ma dopo pochi anni il declino: proteste contro la distruzione dei beni ambientali, contro le strutture decisamente contrastanti al territorio circostante, ed infine una frana che nel 1976 crolla sulla strada principale che portava al borgo. Quasi una vendetta della natura, che isola Consonno dal resto del mondo e lo trasforma immancabilmente in “città fantasma”.
Oggi quello che rimane di questa “Las Vegas della Brianza” è tutto in rovina, abbandonato e semi distrutto. Ma il fascino di questo luogo ancora si respira nelle strade piene di vetri, come se fosse in attesa di una seconda opportunità.
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Magic Movie Park – Muggiò (MB)
Da regina dei multisala a “Maxi Bazar” del made in China, finendo poi in un deserto in rovina. Questa è la breve storia triste del Magic Movie Park, un complesso multisala alle porte di Milano aperto nel 2001 e chiuso irrimediabilmente dodici anni dopo. Un disastro immobiliare di dimensioni colossali, nel quale si sono intrecciate trame di criminalità organizzata locale e interessi immobiliari che hanno portato al fallimento dell’attività primaria di questo luogo.
Oggi possiamo quello che possiamo trovare sono macerie, resti di cartelloni pubblicitari e pavimenti pericolanti. Ma entrare nelle sale di proiezione, buie e tetre mette una strana angoscia. Formentera, Ischia, Hawai, Panarea: i nomi delle quindici sale del Magic Movie Park si ispiravano alle atmosfere dei più esclusivi paradisi della vacanze. Ora invece tutto fa pensare al degrado.